sabato 28 dicembre 2019

Ittiturismo “In Marinetta”…non solo cibo, ma vera “Sea Food Passion”


Risultati immagini per immagini in marinetta

“In Marinetta” è attività di ristorazione di livello all’insegna della passione e per la cucina e per il suo territorio: il paradiso del Delta del Po veneto. Le preparazioni suggerite da In Marinetta si identificano con i prodotti delle lagune dell’Alto Adriatico e gli orti sabbiosi siti nelle terre del Delta, tipici per freschezza e sapidità uniche che, trasformate dalle sapienti mani e dalla fervida fantasia dello Chef Executive Alessio Bottin, valorizzano al meglio, stagione per stagione, il patrimonio della natura circostante. Le ingegnose opere di bonifica hanno reso il Delta del Po fertile, creato un’ottima economia agricola e una fiorente attività di pesca, facendolo così divenire un distretto ittico, tra i più importanti d’Europa, riconosciuto dal “Mab Unesco” come “Riserva della Biosfera”. 

Isi Coppola è il ”deus ex machine” dell’In Marinetta e con innata “sea food passion” – coadiuvata dallo chef Alessio e dalla maître Ilaria – sceglie i prodotti della terra, rispettandone i tempi giusti per godere appieno della migliore unicità – e il pescato del giorno – recuperato là dove le acque del grande fiume (Po) incontrano il mare – presentando così, squisiti menù che si possono assaporare nell’elegante, ampio salone con veranda dotata di caratteristico “bilancione” esterno (per la pesca, detto padellone o trabucco) ma anche stando comodamente assisi nella terrazza panoramica o nel Bistrot del mare, per godere, a fine giornata, dei tramonti bellissimi che si riflettono sull’acqua, magari “cicchettando” tra amici sorseggiando un venetissimo Spritz, un buon calice di vino con un occhio di riguardo per le produzioni italiane, in particolare per quelle che parlano di territorio, o una dissetante birra artigianale, magari la bionda Arsura (4 gradi e mezzo) una lager del birrificio artigianale friulano “620 passi”, chiara leggera, molto beverina.  Isi Coppola, sempre perfetta padrona di casa, è molto attenta alla scelta dei vini da abbinare alla pluralità gastronomica dei menù che propone: da quelli provenienti da zone costiere e vulcaniche, valorizzando i tanti vitigni dal “terroir” spesso dimenticato (l’identità per Isi viene prima di tutto…) perché in questo modo si può assaporare qualcosa di unico… Un posto di rilievo è dedicato alle “bollicine” da uve italiane, anche insolite, provenienti da tutte le regioni (e non mancano quelle francesi) e ai vini “naturali” e “non filtrati”, tutti si abbinano magnificamente ai piatti suggeriti e preparati dallo chef Alessio.
L’“Associazione Borghi d’Europa” ha promosso presso l’Ittiturismo In Marinetta, un incontro con giornalisti del settore - invitati per l’occasione in qualità di “tester”- per valutare l’offerta culinaria, la professionalità e le competenze dello chef Alessio e del suo staff, nell’imminenza delle feste di fine anno. Il benvenuto - tra riprese televisive e interviste - è a base di anguilla nostrana (debitamente “sgrassata” con un procedimento particolare e quanto meno efficace) appoggiata su una base di polenta bianca e decorata con gocce di succo di melagrana, accompagnata dalla “Fipa”, birra rossa, sempre della “620 passi” della Laguna di Marano (UD) una “Indian ale” da 6° ambrata, luppolata con luppoli americani, sentori di frutta tropicale e pompelmo. La gentile Isi, presenta l’”entrée”, composta da un tris di classici “saor”, alla veneziana (unione di cipolla, uvetta e pinoli): uno con sarda di Pila (tipica della zona del Polesine) con cipolla bianca di Rosolina, uno di canestrelli con cipolla dorata di Chioggia e il terzo, di “zucca violina” con cipolla di Tropea. In abbinamento: “bollicina” chardonnay Calepino “100% non dosato” metodo classico Castelli di Calepio, del Valcalepio BG (tra l’Oglio e l’Adda); colore giallo paglierino, perlage fine e persistente, profumo fruttato, fresco ed invitante è ottimo come aperitivo e con crostacei e molluschi. Davvero speciale per detta entrée. In attesa del piatto principale, degustazione - graditissima - di “ostriche rosa de Tarbouriech” presentata dal referente Alessio Greguoldo, che spiega come avviene l’allevamento innovativo da cui risulta un eccezionale prodotto, di altissima qualità, dal guscio pulito e privo di parassiti, con carni consistenti dal sapore impareggiabile. Allevate nel mare Mediterraneo col metodo “a sospensione”, le ostriche rosa sono attaccate a funi, dosandone l’esposizione all’aria e al sole, simulando così l’alternanza delle maree, per un periodo di ben 36 mesi. E' il momento del protagonista: il risotto alle vongole veraci lavorato ad arte dallo chef Alessio: da riso Carnaroli Delta del Po IGP (pregiato prodotto delle terre alluvionali e salmastre del rodigino in cui è coltivato) questo riso tiene ottimamente la cottura: ha gusto lievemente sapido, è ottimo con il pesce, specie con le vongole… Nel caso, queste, sono fornite da Ivan Padovan (anche socio dell’In Marinetta) AD della Soc. agricola “Regina” allevamento di vongole veraci di laguna e di lupino di acqua di mare (nella zona del basso Polesine): Ivan spiega che l’approvvigionamento del seme, trattato e gestito, porta alla migliore tipologia di vongola – depurata e non spurgata – con notevoli risultati qualitativi per dimensioni e gusto…. Il risotto con i succulenti  molluschi, è ornato con minuscolo rametto di timo e un filo d’olio, appunto allo stesso delicato sentore. Lo accompagna una Albana Santa Lucia, DOCG secco, vino “bio dinamico” colore giallo paglierino con decisi riflessi dorati, al naso fine e intenso, con note fruttate, floreali e speziate; è rotondo e morbido, con lunga persistenza e finale leggermente minerale. Anche da meditazione. Ideale per piatti di pesce saporiti, al forno e al cartoccio, crostacei, frutti di mare, risotti di pesce, carni bianche e formaggi stagionati. Per terminare in dolcezza, Isi propone una crema così detta “belga” da classica ricetta della nonna (dessert assolutamente italiano, meglio, napoletano) delizioso mix tra creme caramel e panna cotta: cottura a “bagnomaria”, corretto con un pizzico di caffè e di cacao, servito su guscio di frolla, con lamponi, posati su yogurt greco… Altra dolce proposta, un panettone chiamato “veneziana” è della tradizione polesana (del panificio Finotti & Pan di Zucchero di Porto Viro RO) contornato da mascarpone a forma di “spumino” con una, davvero notevole, “mostarda di mele cotogne” (direttamente dalle cucine dell’In Marinetta)… Altre specialità della Casa che Isi consiglia di gustare in questo periodo dell’anno, sono: “cotechino e baccalà” (made in follia dello chef Alessio - parole di Isi…-) piatto della tradizione e dell’innovazione nel rispetto del territorio (presentato con successo al Festival del baccalà) realizzato con riduzione di acqua di ostriche e accompagnato da flan di spinaci e patate, con rafano fresco; abbinato a fresche bollicine o, preferendo, con una birra artigianale nera, l’Imperial stout, leggermente affumicata (torbata) da 6°,08 ultima arrivata di casa “620 passi”,  svezzata proprio per le prossime feste natalizie. Altra proposta - da non perdere - la “guancetta di maialino del Delta” (da piccoli suini allevati in zona allo stato semi brado) carni brasate al Moscato Giallo dei Colli Euganei e capesante dell’Alto Adriatico, pietanza che ha raccolto importanti consensi a Golosaria (evento dedicato alle eccellenze enogastronomiche italiane che si svolge in autunno a FieraMilanoCity) accompagnato da un “Fortana del Bosco Eliceo Frizzante 2004”, il re delle sabbie (vino autoctono della Doc della zona Bosco Eliceo, a ridosso dell'Adriatico, tra il Po di Goro a nord e Ravenna a sud) appena tannico, sapido e fresco, si abbina ai salumi tipici ferraresi come la Salamina da sugo e anche a anguilla e fritture; per gli appassionati della birra, raccomandata la Cortona Belgian “620 passi” (ale rossa 6°,4) davvero speciale, come giustamente la decanta a pieno titolo il titolare del birrificio friulano, Roberto Regeni. Sempre perfetta!
(GfL)
In Marinetta Ittiturismo Sea Food PassionVia Po di Levante, 2a - 45010 Rosolina ROAperti tutto l’anno tranne gennaio e febbraioTel. 3450318387 - www.inmarinetta.it Prenotazioni: thefork.it

giovedì 26 dicembre 2019

I vini dell'azienda agricola Spolert di Prepotto a Borghi d'Europa





I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno degustato i vini dell'azienda agricola Spolert di Prepotto in tre occasioni.
La prima, nel corso delle giornate di presentazione del progetto L'Europa delle Scienze e della Cultura, all'Ombreria di Mignagola di Carbonera.La seconda presso l'Associazione culturale Ombretta a Salgareda,in un incontro a convivio con le carni toscane.
Gianfranco Leonardi, direttore di Degusta Magazine annota : “Riccardo Calliari di “Spolert” di Prepotto UD: un ingegnere prestato all’enologia e con successo! Dopo avere fatto esperienza in quel di Montalcino, con il vino Brunello, l’ingegnere si è spostato in Friuli alla ricerca di una zona da rivalorizzare. E ci è riuscito: ha trovato la zona – la collina di Prepotto – e l’ha rivalorizzata – producendo mono varietali autoctoni friulani: Friulano, Schioppettino (o anche Ribolla Nera) e Ribolla Gialla – vini che si possono acquistare in zona di produzione e on line sull’e-commerce “spolert.it”.
La terza occasione di incontro nel Delta del Po, all'Ittiturismo In Marinetta di Rosolina, ove la cucina dello chef Alessio Bottin e il talento creativo di Isi Coppola, hanno sottolineato
la bontà del friulano di casa Spolert.
Questo inedito incontro di terre d'acqua- commenta Renzo Lupatin,presidente di Borghi
d'Europa-, ha messo in luce l'attualità di un progetto che, non a caso, è Patrocinato dalla
IAI (Iniziativa Adriatico Jonica,Forum Intergovernativio per la cooperazione regionale nella Regione Adriatico Jonica). Il friulano, grande vino bianco, ha accompagnato le ricette di
pesce dello Chef, contribuendo ad approfondire le conoscenze e i palati dei giornalisti
invitati.Così' va  bene !

BORGHI D'EUROPA A MARANO LAGUNARE, PER INCONTRARE GIORNALISTI E COMUNICATORI DELLE VIE D'ACQUA






Milano – Borghi d'Europa, nel quadro del Progetto “L'Europa delle Scienze e della Cultura”,patrocinato dalla IAI (Iniziativa Adriatico-Jonica) e da ESOF2020 (EuroScience Open Forum), promuove nel mese di gennaio 2020 un incontro di informazione del Percorso Internazionale Aquositas,Le Vie d'Acqua a Marano Lagunare,in Friuli Venezia
Giulia.
Anticamente Marano, sotto il patriarcato di Aquileia (capoluogo di una delle provincie del Sacro Romano Impero), era il punto di forza contro i nemici provenienti dal mare. La Repubblica di Venezia mirava a farla sua per avere il dominio incontrastato sull’alto Adriatico; nell’anno 1543 Marano passa definitivamente sotto il dominio della Serenissima che come ricordo lasciò alla cittadina il dialetto Veneto.
Vivere Marano significa visitare le Riserve Naturali, dove tuffarsi nella natura ed osservare dal vivo senza disturbare innumerevoli specie acquatiche e volatili che proliferano nel loro habitat naturale; un piccolo paradiso per i bambini e per i naturalisti.
Vivere Marano significa tuffarsi nel passato, bastano quattro passi nell'affascinante centro storico raccolto attorno alla torre millenaria per accorgersene. Significa tuffarsi tra mille sapori culinari, dove il pesce fa da padrone, legati alla tradizione "povera" tramandata nelle generazioni.
Vivere Marano significa tuffarsi nel divertimento popolare, con le innumerevoli serate che accompagnano tutta la stagione estiva, culminato in occasione delle feste paesane.
Per tutti questi buoni motivi Borghi d'Europa incontra i giornalisti e i comunicatori di
borghi d'acqua di altre regioni e di altri Paesi europei a Marano,proponendo una Via del Gusto singolare, basata sul racconto di uno straordinario personaggio : Roberto Regeni,
pescatore-birraio, creatore della Birra 620 Passi,che racchiude nel suo sapore storie di mare e di pesca, di gente friulana e di parlata veneta con una ricetta altamente innovativa studiata dai mastri birrai lagunari.

ESOF (EuroScience Open Forum) è il più grande incontro scientifico interdisciplinare in
Europa. Creato nel 2004 da EuroScience, questo forum biennale dedicato alla ricerca scientifica - ha raccontato nella sua intervista il professor Bruno Dalle Vedove-,e all'innovazione offre un’opportunità unica di interazione e dibattito tra scienziati, innovatori,amministratori pubblici, imprenditori e cittadini. Trieste è stata nominata Città Europea della Scienza 2020 ed è stata scelta come luogo in cuiospitare la nona edizione di ESOF, che si svolgerà dal 5 luglio al 9 luglio 2020, e sarà accompagnata da un Festival della Scienza aperto a tutti, Science in the City Festival che durerà invece due settimane, dal 27 giugno al 11 luglio 2020. L’incontro si terrà nell’area del Porto Vecchio, il vecchio scalo commerciale marittimo di Trieste che per decenni è stato il porto dell'Impero austro-ungarico e che ora è un patrimonio architettonico e industriale eccezionale.Il festival invece comprenderà tutta la città.”
Freedom for Science” si riferisce a una scienza che si pone problemi aperti, anche apparentemente irrisolvibili, con curiosità e metodo, senza restrizioni di credo o pregiudizi. “Science for Freedom” significa d’altro canto che la scienza è un linguaggio inclusivo, che fa dialogare persone di qualsiasi colore e genere, talvolta anche che sono in lotta tra loro. Nel riconoscere l’importanza di tale dialogo, Trieste si impegna a coinvolgere i Paesi dell’Europa centro-orientale, poco rappresentati nelle edizioni precedenti di ESOF, incrementando le opportunità di relazione, conoscenza scientifica, sviluppo di nuove carriere e business, facendo quindi un importante passo in avanti verso un'idea di Europa scientifica aperta e inclusiva.
Promotore e organizzatore dell’evento è la Fondazione Internazionale Trieste per il Progresso e la Libertà delle Scienze (FIT) che ha anche sviluppato un programma ad hoc, chiamato proESOF e caratterizzato da una serie di attività che precedono,accompagnano e seguono lo sviluppo dell’EuroScience Open Forum del 2020.m Tutti possono partecipare proponendo eventi, spettacoli, esposizioni, laboratori e molto altro.

L’Iniziativa Adriatico-Ionica (IAI) è invece un forum intergovernativo per la cooperazione regionale nell’area bagnata da questi due mari. È nata nel 2000, con un accordo sottoscritto ad Ancona da parte dei ministri degli Affari Esteri di sei paesi rivieraschi: Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia e Slovenia. Al centro della Dichiarazione di Ancona è stata posta la cooperazione regionale quale strumento di promozione della stabilità economica e politica e del processo di integrazione europea.

Ai sei membri originari se ne sono progressivamente aggiunti altri quattro: Serbia e Montenegro (dal 2002 insieme e dal 2006 separatamente), Macedonia del Nord nel 2018 e Repubblica di San Marino nel 2019.

Nell’arco di tempo coperto dall’iniziativa, spiega Renzo Lupatin, presidente di Borghi d'Europa, Milano sarà la capitale informativa del Progetto ‘L’Europa delle Scienze e della Cultura’: tutti i borghi e i territori della rete (trenta borghi di oltre 15 paesi e regioni d'Europa) presenteranno e racconteranno a giornalisti e comunicatori le loro storie, mettendo al centro la riscoperta di culture e luoghi sconosciuti”.

I trenta borghi saranno organizzati per aree tematiche: i Percorsi Internazionali di Borghi d'Europa, già presentati a Milano, nella sede del Parlamento Europeo nell'aprile del 2019.
Queste pagine vi faranno da guida.

mercoledì 25 dicembre 2019

Si conclude la settimana di Qualità Vo' cercando



Si conclude il 30 dicembre il viaggio del gusto di Borghi d'Europa nelle terre della Piave,
con la settimana di Qualità Vo' Cercando, che ha portato i giornalisti e i comunicatori a
raccontare le storie di oltre 32 aziende della filiera agroalimentare.
L'iniziativa d'informazione è diventato ormai un classico di fine anno, che ha prodotto
oltre 15 trasmissioni multimediali e più di 200 servizi informativi (online e stampa).
Nel 2019 il sostegno di Linda,Impresa di Servizi di Conegliano, di Laura Panizutti (Consulente
Finanziario di Conegliano) e del Bio Birrificio Agricolo Ca' Barley di Sernaglia della
Battaglia, ha reso possibile la realizzazione del viaggio.
" Tutte le aziende e le loro stotrie - commenta Renzo Lupatin,Presidente di Borghi d'Europa-,
verranno coinvolte nel 2020 nei Percorsi Internazionali che il progetto L'Europa delle
Scienze e della Cultura stà sviluppando.".

Risultati immagini per immagini renzo lupatin

giovedì 5 dicembre 2019

Il Birrificio 620 passi di Marano Lagunare nel Percorso Internazionale La Via della Birra




Laguna di Marano: è nata qui a due passi dal mare la birra “620 passi”. Racchiude nel suo sapore storie di mare e di pesca, di gente friulana e di parlata veneta con una ricetta altamente innovativa studiata dai mastri birrai lagunari. Anticamente Marano, sotto il patriarcato di Aquileia (capoluogo di una delle provincie del Sacro Romano Impero), era il punto di forza contro i nemici provenienti dal mare. La Repubblica di Venezia mirava a farla sua per avere il dominio incontrastato sull’alto Adriatico; nell’anno 1543 Marano passa definitivamente sotto il dominio della Serenissima che come ricordo lasciò alla cittadina il dialetto Veneto.
Roberto Regeni.nume tutelare del “Birrificio 620Passi” (via Sinodo 8, Marano Lagunare),
racconta : “I passi a cui si siamo ispirati per l’etichetta, si riferiscono al perimetro delle mura di cinta di Marano, dove i soldati facevano la ronda (un passo = 1,40 m.). “

Dopo l'incontro con Borghi d'Europa alla Trattoria da Vico a Colloredo di Montalbano,
i giornalisti e i comunicatori della rete internazionale hanno invitato il Birrificio alle giornate
di informazione che si sono tenute a Salgareda, nella golena della Piave, per la presentazione dei Percorsi Internazionali, segnatamente La Via della Birra.

“Dalle ricette altamente innovative studiate dai mastri birrai lagunari - osserva Gianfranco Leonardi,direttore di Degusta Magazine-, sono arrivati ad un assortimento con una lager bionda molto beverina, l’Arsura (4 gradi e mezzo) chiara leggera, con sentori di cereale e note erbacee da luppoli tedeschi e cechi, poi la Cortona, color rubino, dolce e mediamente corposa, con note di toffee e frutta matura; la Fipa, una “Indian ale” da 6° ambrata, luppolata con luppoli americani, sentori di frutta tropicale e pompelmo; e anche una rossa, belgian ale che ha 6°,4. Ultima arrivata, una nera, Imperial stout, leggermente affumicata (torbata) da 6°,08 uscirà a Natale. “

L'inserimento del Birrificio 620Passi permette anche al borgo lagunare di partecipare
alle iniziative di informazione del progetto 'L'Europa delle Scienze e della cultura', patrocinato dalla IAI (Iniziativa Adriatico Jonica- Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella Regione Adriatico Jonica), che si sviluppa per tutto il
2020 in oltre dieci Paesi europei.

“L’Iniziativa Adriatico-Ionica (IAI)- osserva Renzo Lupatin,Presidente di Borghi d'Europa-
è un forum intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico-ionica.
La IAI ha origine il 19 - 20 maggio 2000 con la firma ad Ancona, da parte dei Ministri
degli Affari Esteri di 6 Paesi rivieraschi (Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia, Slovenia), della “Dichiarazione di Ancona” sulla cooperazione regionale quale strumento di promozione della stabilità economica e politica e del processo di integrazione europea.
Ai 6 membri originari si sono aggiunti l’Unione di Serbia-Montenegro nel 2002 (in seguito alla scissione del 2006, sia la Serbia sia il Montenegro hanno mantenuto la membership nell’Iniziativa) e la Macedonia del Nord nel 2018, la cui adesione è stata promossa dall’Italia nel corso del suo anno di presidenza dell’Iniziativa. Ad oggi la IAI conta 10 membri, la Repubblica di San Marino è entrata a far parte dell’Iniziativa nel 2019 durante la Presidenza montenegrina”.

Risultati immagini per immagini birrificio 620 passi

domenica 1 dicembre 2019

Le Officine Mingozzi e Borghi d'Europa : i fondamenti scientifici del pirodiserbo



Alla presentazione del progetto 'L'Europa delle Scienze e della Cultura' a Porto Tolle,
Borghi d'Europa ha dedicato un'ampia pagina al settore delle tecnologie e dell'innovazione
in agricoltura, che verrà approfondito nel corso del 2020.
Il progetto gode del Patrocinio della IAI (Iniziativa Adriatico Jonica,Forum Intergovernativo
per la cooperazione regionale nella Regione Adriatico-Jonica) e di ESOF2020 Euroscience
Open Forum, Trieste Capitale Europea della Scienza.
La collaborazione con le Officine Mingozzi di Bando d'Argenta porterà ad un seminario
sui fondamenti scientifici del pirodiserbo.

Le Officine Mingozzi nascono negli anni ‘50 dalla genialità manifatturiera ed imprenditoriale di Natale Mingozzi; la professionalità e le competenze fanno si che le Officine Mingozzi divengano in breve punto di riferimento sul territorio, e non solo, per la riparazione di macchine agricole, macchine movimento terra, manutenzione industriali.
Negli anni 80 la lungimiranza della nuova generazione della famiglia Mingozzi, i fratelli Marco e Marino, forti dell’esperienza maturata nel settore dell’agricoltura e della innovazione tecnologica, iniziano, come precursori, sia in Italia che in Europa, la loro avventura nella costruzione, commercializzazione e vendita di macchine ed attrezzature da pirodiserbo.
Oggi l’azienda, forte di una esperienza trentennale, si pone sul mercato come azienda leader nel settore del pirodiserbo; punto di riferimento per la consulenza e vendita della macchine per i clienti, che possono trovare nel rapporto con le Officine Mingozzi, oltre che un rapporto esclusivamente commerciale, anche un rapporto di raffronto e di scambio di idee per l’applicazione e lo sviluppo delle tecniche di lavorazione e dei processi culturali.
La robustezza, la semplicità d’uso, l’affidabilità fanno da contrapposizione all’enorme tasso tecnico e di sicurezza della macchine prodotte dalle Officine Mingozzi, tali da essere oggi sinonimo di QUALITA’. L’azienda vanta ad oggi esperienze di collaborazioni con i maggiori istituti sperimentali nel campo della meccanica agricola e del mondo universitario; collaborazioni con i più titolati istituti agrari sul territorio nazionale ed europeo.

La redazione multimediale di Borghi d'Europa si reca direttamente nelle aziende agricole
per documentare le lavorazioni e gli interventi.
Fra le aziende vogliamo ricordare l'Azienda Agricola Alessandro Azzalin (Porto Tolle),
Società Agricola Foglie d'Oro Srl ( Insal'Arte OrtoRomi, Boara Polesine, Rovigo),
l'Azienda Agricola Visentini di Codigoro, l'Azienda Agricola Edoardo Laurenti (Porto
Tolle) e l'Azienda Agricola Luigi Busana di Gambarare di Mira. 
Risultati immagini per immagini marco mingozzi

Le Officine Mingozzi e Borghi d'Europa : i fondamenti scientifici del pirodiserbo



Alla presentazione del progetto 'L'Europa delle Scienze e della Cultura' a Porto Tolle,
Borghi d'Europa ha dedicato un'ampia pagina al settore delle tecnologie e dell'innovazione
in agricoltura, che verrà approfondito nel corso del 2020.
Il progetto gode del Patrocinio della IAI (Iniziativa Adriatico Jonica,Forum Intergovernativo
per la cooperazione regionale nella Regione Adriatico-Jonica) e di ESOF2020 Euroscience
Open Forum, Trieste Capitale Europea della Scienza.
La collaborazione con le Officine Mingozzi di Bando d'Argenta porterà ad un seminario
sui fondamenti scientifici del pirodiserbo.

Le Officine Mingozzi nascono negli anni ‘50 dalla genialità manifatturiera ed imprenditoriale di Natale Mingozzi; la professionalità e le competenze fanno si che le Officine Mingozzi divengano in breve punto di riferimento sul territorio, e non solo, per la riparazione di macchine agricole, macchine movimento terra, manutenzione industriali.
Negli anni 80 la lungimiranza della nuova generazione della famiglia Mingozzi, i fratelli Marco e Marino, forti dell’esperienza maturata nel settore dell’agricoltura e della innovazione tecnologica, iniziano, come precursori, sia in Italia che in Europa, la loro avventura nella costruzione, commercializzazione e vendita di macchine ed attrezzature da pirodiserbo.
Oggi l’azienda, forte di una esperienza trentennale, si pone sul mercato come azienda leader nel settore del pirodiserbo; punto di riferimento per la consulenza e vendita della macchine per i clienti, che possono trovare nel rapporto con le Officine Mingozzi, oltre che un rapporto esclusivamente commerciale, anche un rapporto di raffronto e di scambio di idee per l’applicazione e lo sviluppo delle tecniche di lavorazione e dei processi culturali.
La robustezza, la semplicità d’uso, l’affidabilità fanno da contrapposizione all’enorme tasso tecnico e di sicurezza della macchine prodotte dalle Officine Mingozzi, tali da essere oggi sinonimo di QUALITA’. L’azienda vanta ad oggi esperienze di collaborazioni con i maggiori istituti sperimentali nel campo della meccanica agricola e del mondo universitario; collaborazioni con i più titolati istituti agrari sul territorio nazionale ed europeo.

La redazione multimediale di Borghi d'Europa si reca direttamente nelle aziende agricole
per documentare le lavorazioni e gli interventi.
Fra le aziende vogliamo ricordare l'Azienda Agricola Alessandro Azzalin (Porto Tolle),
Società Agricola Foglie d'Oro Srl ( Insal'Arte OrtoRomi, Boara Polesine, Rovigo),
l'Azienda Agricola Visentini di Codigoro, l'Azienda Agricola Edoardo Laurenti (Porto
Tolle) e l'Azienda Agricola Luigi Busana di Gambarare di Mira. 
Risultati immagini per immagini marco mingozzi

Commenti

P