sabato 24 luglio 2021

Una vetrina della PRODUZIONE AGROALIMENTARE ITALIANA DI QUALITA'

 


Vi sono territori tutti dedicati ad una produzione agricola: basti pensare al territorio del Prosecco. Ciò rappresenta un’ottima opportunità economica, ma un certo problema dal punto di vista della sostenibilità ambientale, di cui, a seguito della pandemia, ogni giorno verifichiamo l’importanza.

Abbiamo quindi pensato di approfondire la conoscenza di una delle zone in cui invece è rispettato l’equilibrio produttivo, con ottimi risultati qualitativi: Le Valli del Natisone e Torre (che non è una costruzione, ma un torrente, affluente del Fiume Isonzo), zona spesso definita slavia Friulana ”.

Per conoscere le varie eccellenze di questo territorio abbiamo pensato di intervistare i principali Produttori della zona, chiedendo loro di presentarci le loro produzioni specifiche.

Iniziamo dal Presidente dell’”Associazione Sapori nelle valli del Natisone”,(noblesse oblige!), che ci presenterà a sua volta gli altri aderenti all’Associazione, che rappresenta appunto la vetrina delle produzioni agroalimentari di qualità del territorio.



AZIENDA AGRICOLA VALNATISONE

Si trova a Lasiz di Pulfero, non lontano dalla magnifica e misteriosa Grotta di San Giovanni d'Antro nelle Valli del Natisone, intreccio meraviglioso di bellezze speleologiche ed architettoniche con la Cappella, in cui ricordi tardoantichi si fondono con strutture gotiche e barocche.

Qui Mauro Pierigh ha sviluppato la sua passione per la frutticultura, badando a salvaguardare ambiente e tradizione. In particolare si specializza nella produzione di mele.

In questa Azienda si sperimenta con particolare attenzione il mantenimento della biodiversità per cui, accanto alle più comuni tipologie di Gala, Golden, Stark, Jonagold, Novajo, Florina, Granny, Fuji coltiva anche varietà autoctone, come la Seuka, la Kabalauka, la Di Coròne, la Ruggine di Enemonzo, la Gialla di Priuso, la Striato Dolce e la Daldolc (autoctone friulane della Carnia (Ud) e della zona di Maniago (Pn)).

Questa vasta ricchezza di varietà di mele coltivate rappresentano un vanto dell’Azienda che, per non farsi mancar nulla ha deciso di commercializzare anche un ottimo succo di mela: il Succo Valnatisone di Mauro Pierigh.

Speriamo solo che Eva non passi in zona, altrimenti…Dio ce ne scampi!

Gianluigi Pagano

Commenti

Post popolari in questo blog

venerdì 9 luglio 2021

I vini di Ongaresca a Milano, per raccontare le colline di Costabissara e Isola Vicentina

 



Con la presentazione del progetto L'Europa delle Scienze e della cultura (Patrocini Iai-Iniziativa Adriatico Jonica , Ente Friuli nel Mondo e Associazione per gli italiani nel mondo), Borghi d'Europa ha dato spazio ai territori che compongono il variegato mosaico delle esperienze regionali.

A Milano, presso l'Osteria la Stazione l'Originale, è stato così possibile introdurre il percorso informativo che riguarda l'Altra Vicenza, le colline di Isola Vicentina e Costabissara.

I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno già visitato una ventina di aziende per costruire una Via del Gusto inedita, che verrà raccontata, settimana per settimana, a partire dal 15 luglio, fino a dicembre 2021.

Ma , per sottolineare le storie, è stato possibile degustare gli splendidi vini di Ongaresca (Costabissara), che ha potuto partecipare all'incontro grazie alla simpatica effervescenza di Chiara, sommelier e addetta commerciale dell'azienda stessa.



" Nel DNA sono segnati i caratteri distintivi di ognuno di noi.

Passione, tradizione e innovazione sono i nostri. Esprimere questa passione attraverso ogni vendemmia, ogni bicchiere del nostro vino, è un’opportunità per trasmettere le caratteristiche tipiche della nostra terra mantenendo costantemente quell’equilibrio tra rispetto per il territorio e innovazione.

Solo così le nostre radici, forti e profonde, ci permettono di guardare al futuro, continuando a comunicare a tutti gli appassionati del buono e del piacere, l’evoluzione e l’amore, ingredienti fondamentali dei nostri vini.

La nostra attenzione per il dettaglio è la sublimazione del piacere stesso di assaporare un vino realmente unico e ogni sorso lascia che il palato riscopra sapori legati ad antiche tradizioni, ma con nuove esperienze di ricerca.

Perché anche la storia è in movimento e Ongaresca si muove con essa.

Il tempo non si ferma, e saper mutare con esso è ciò che ci contraddistingue.

Crediamo che restare in quel moto perpetuo ed essere plasmati con il territorio che ci circonda, ci permetta di offrire, non solo un semplice bicchiere di buon vino, ma un’esperienza di piacere che inebria il palato e l’anima. Da noi lo sguardo accarezza il cielo e l’aria, assapora ogni stagione e si posa su una terra generosa, ricca e forte.

La nostra idea di “buon vino” è rinunciare a produzioni abbondanti al fine di ottenere vini di grande qualità e personalità.

La continua e crescente richiesta del pubblico e il continuo interesse nei confronti dei nostri vini però ci appaga, confermando la nostra scelta.

La cantina è sempre a disposizione di tutti coloro che sono appassionati di vino e amano ancora stupire i propri sensi con autentiche percezioni di alta qualità.

Oggi Ongaresca si sta impegnando per crescere nel mercato nazionale ed internazionale, investendo e valorizzando la specificità dei propri vini, tipici i queste zone del Veneto, un territorio ricco di risorse naturali, storiche e culturali, per essere sempre più competitiva e per una continua ricerca della qualità delle sue produzioni. "




giovedì 8 luglio 2021

Le Valli del Natisone nella rete di Borghi d'Europa : l' Essiccatoio & Molino Dorbolò, per le Donne della Benecja





Borghi d'Europa ha inserito le Valli del Natisone nel progetto L'Europa delle scienze e della cultura,

grazie alla collaborazione con l'Istituto per la cultura slovena e la Pro Loco delle Valli.


Nel viaggio di conoscenza del territorio, i giornalisti e i comunicatori hanno incontrato Le Donne della Benecija, donne imprenditrici che si sono organizzate per far fronte ai contraccolpi della pandemia, per realizzare la consegna a domicilio delle proprie eccellenze.


Una decina le aziende, fra le quali Borghi d'Europa ha incontrato l'Essiccatoio & Molino Dorbolò

di San Pietro al Natisone, guidato dalla famiglia di Anna e Michele.


Il Molino di Biarzo è attivo dai primi anni dell'800, in origine sull’alveo del Natisone, in seguito ad una inondazione alla fine degli anni 50, è stato ricostruito nelle sede attuale nei pressi di Biarzo nella Valli del Natisone.


“Il Molino – racconta la signora Anna-, produce in proprio farine per polenta, farine e miscele per uso zootecnico,commercializza farine per panificazione di vari tipi ; mangimi per allevamenti domestici ; concimi per uso agricolo ; sementi da orto ; sementi per coltivazione cereali ; bombole GPL per uso domestico ; pellet per riscaldamento ; piantine da orto e da frutto; frutta e ortaggi a Km : frutta patate rape ecc.”

“ L'Essiccatoio – continua il signor Michele-, sito in Zona Industriale 2/4 A San Pietro al Natisone, è attivo dal 1992 con una superficie coperta di mq 4400 per il deposito di cereali e sotto prodotti della macinazione e materie prime per la produzione di mangimi.

All’interno è presente un impianto di essiccazione per la lavorazione del mais. L’impianto serve la produzione e la lavorazione conto terzi. Nel magazzino vengo stoccati e rivenduti alla rinfusa: Cereali (mais, orzo, frumento, soia, avena)

Materie prime per la produzione dei mangimi (crusca di frumento, farinaccio di frumento, farina di soia, farinetta di mais)”





Commenti

Le Donne della Benecija : Essiccatoio & Molino Dorbolò

venerdì 2 luglio 2021

Azioni di sostenibilità virtuosa a San Marino

 


Come abbiamo già scritto, il concetto di sostenibilità è bellissimo e stimolante, ma il problema è come tradurlo in azioni pratiche; l’importante è che ciascuno si ponga il problema e trovi la maniera di attuare azioni conseguenti, che saranno diverse, dipendendo dalle forze di ciascuno e dalle sue specificità; quello che conta è che queste diverse azioni convergano verso un risultato: la sostenibilità ambientale.

Su questo tema a San Marino, la terra della libertà, si sta sperimentando un approccio semplice ed adatto alle caratteristiche del territorio: “Bosco Green. Il bosco degli imprenditori differenti”.

Il progetto – ci spiega Gabriele Geminiani, ideatore del festival - è un’iniziativa del San Marino Green Festival, nata dai cenacoli creativi fra me e Luigi, titolare di Equipe Luigi, parrucchiere a San Marino.

L’impresa può sostenere la transizione ecologica puntando a una profonda collaborazione con i territori. In un momento in cui piantare alberi sembra essere una delle parole d’ordine della transizione ecologica, nella Repubblica di San Marino si rilancia e si punta al rimboschimento, non solo piantando alberi, ma seguendoli durante tutto il loro sviluppo. L’obiettivo è di creare un bosco di comunità, in cui realizzare eventi e progetti didattici con le scuole. In sostanza, si vuol fare in modo che un luogo verde possa essere “partecipato” e vissuto.




L’idea è quella di coinvolgere gli imprenditori sammarinesi a piantare o custodire le piante che andranno a rinverdire un suolo pubblico alla Ciarulla, nel castello di Serravalle. In questo modo gli imprenditori (e anche i piccoli artigiani e commercianti) avranno modo di ridurre, fino ad annullare, l’impronta ecologica delle proprie attività. L’operazione viene fatta in collaborazione con la Segreteria di Stato per il Territorio e l’Ugraa, l’Ufficio gestione risorse ambientali ed agricole di San Marino.


Dietro il progetto ‘Bosco Green’, c’è l’intento di creare un percorso sostenibile rivolto a tutti gli imprenditori, anche i più piccoli; abbiamo deciso di partire da una particolare piantumazione di alberi, con specie autoctone. Vogliamo prendere per mano ogni professionista per avviarlo a un percorso di consapevolezza verso la sostenibilità della propria azienda. Una sorta di audit con più invitati in cui ognuno mette sul tavolo il proprio concetto di sostenibilità e ciò che più o meno coscientemente ha già messo in campo fino ad ora.

Ci crediamo perché oggi in questo processo di sostenibilità ambientale non mancano le imprese più grandi, che sono forse più facilitate a partecipare ai percorsi di transizione ecologica, mentre le piccolissime, le piccole e le medie imprese hanno una difficoltà dettata anche dalle loro dimensioni imprenditoriali. Noi vogliamo accompagnarle».

- Ma qual è la differenza tra un bosco e un “bosco di comunità”?

«Un’iniziativa del genere – ci risponde - punta al concetto di comunità, inteso come qualcosa che cresce e alle cui radici ha una nuova consapevolezza di relazionarsi con proprio territorio e il proprio ambiente. Dobbiamo rendere estrinseco questo valore aggiunto. Si parte dalle visite e dai progetti didattici con le scuole: le piante dicono molto, possono parlarci di storie e di futuro. Già San Marino Green Festival ha creato un’iniziativa che si chiama “Progetto Flora adotta un albero”, che aveva l’intento di fare incontrare due creature diverse, una animale e l’altra vegetale, affinché si generasse fra loro un dialogo. L’idea era di favorire l’accrescimento nelle persone del sentimento che accudire una pianta è accudire una creatura vivente, osservandola nelle varie fasi della crescita e dello sviluppo stagionale, dalla fioritura, al frutto e al seme. Dalla pianta, ora, passiamo al bosco».

Giampiero Valenza